AtelierBetty°°°

AGENDA DEL PROGETTO SEXYSHOCK

20 settembre 2006

go to Viareggio and Catania

Sempre contro la violenza:::
sexyshock e comunicattive

insomma Macho Free Zone nella sua versione (bi) nucleare
hanno aderito alle manifestazioni di Viareggio e Catania...
al più presto tra i commenti troverete anche il report alla mani catanese.
intanto qui sotto l'adesione a Viareggio e l'adesione a Catania :::
http://www.ecn.org/sexyshock/xmacho6.htm

12 settembre 2006

macho free zone - versione 2006


Sexyshock invita donne e uomini a discutere e costruire il progetto
Macho Free Zone - Zone libere dal machismo, un progetto sulla sicurezza delle donne in città.


Lunedì 18 settembre alle 21, presso Betty&Books in Via Rialto, 23/a - Bologna

In questi ultimi mesi il problema della violenza verso le donne in città sta tornando prepotentemente alla ribalta. Siamo consapevoli che non è l'attenzione mediatica dedicata alla violenza verso le donne il termometro con cui valutare
l'ampiezza e la profondità di questo fenomeno, ma allo stesso tempo questo momento di attenzione collettiva può dare nuovamente il via (e a noi l'ha dato) ad uno spazio pubblico e partecipato di discussione.

Lunedì 18 settembre alle 21, presso Betty&Books in Via Rialto 23/a - Bologna.
incontro pubblico di partecipazione al progetto Macho Free Zone.
Macho Free Zone lavora sull'immaginario utilizzando gli strumenti della comunicazione come forme di prevenzione alla violenza, un'elaborazione collettiva e partecipata di donne, e uomini, nei singoli territori e quartieri.

Tre ci sembrano, principalmente, le coordinate su cui riflettere e
lavorare: l?immaginario, la sicurezza e la città.

Immaginario
L'immaginario legato alla violenza sessuale - dallo stupro alle molestie nei luoghi pubblici chiama in causa da un lato un modello culturale machista, che considera ancora il corpo delle donne di pubblica disponibilità, dall'altro lato un modello, altrettanto sbagliato, che considera le donne, uno degli anelli deboli della
società, da salvare, individui "a metà" incapaci di reagire alla paura e alla violenza. Secondo noi fuori da questi modelli, ci sono le donne capaci di ridefinire il significato sociale di violenza, donne responsabili di se stesse e della sicurezza delle altre donne, protagoniste nell'immaginare nuove politiche e buone prassi per contrastare la violenza.

Città
Ci sembra fondamentale, oggi, in questo clima cittadino di ri-definizione dello spazio pubblico ripensare lo spazio urbano attraverso i nodi delle relazioni, della partecipazione e della socialità delle donne come suggestioni e strumenti possibili per contrastare la violenza e per creare quella città accogliente e partecipata che è il miglior antidoto ad ogni forma di aggressività e di machismo.

Security or Safety
In inglese esistono due parole per tradurre il concetto di sicurezza:
una è security che indica la sicurezza come controllo sociale e la militarizzazione del territorio che - chissà, forse per assonanze linguistiche- è in linea di continuità con il significato italiano.Poi esiste safety che definisce la vivibilità e la sostenibilità urbana, il trovarsi a proprio agio in un luogo o in una città, il
sentirsi al sicuro. E' il concetto di safety che ci sembra brancolare nel buio. Per costruire una definizione ed immaginare delle pratiche di safety partiremo dai quartieri che sono quei centri nevralgici, molto spesso sottovalutati dove si
svolge la quotidianità e sulla quale si può intervenire.

I primi 3 Quartieri su cui lavoreremo a partire da metà ottobre sono:
San Donato, San Vitale, Savena
in collaborazione con Comunicattive, Associazione Armonie, e Orfeo Tv

08 settembre 2006

festa dell'Unità

*“DONNE, POTERE E CULTURA” *

VENERDì 8 settembre
Sala Berlinguer ore 18.00
Festa dell’Unità (Parco Nord - Via Stalingrado)

* *
*_Tra gli interventi previsti_*
*Roberto Panzacchi (Presidente Commissione Cultura – Comune di Bologna)*
*Angela Malfitano (Attrice e regista ), Silvia Napoli (Agenzia Millennia)*
*Francesca Mazza (Attrice), Anna Albertarelli (Danzatrice e coreografa)*
*Tita Ruggieri (Attrice), Betty (Sexy Shock), *
*Anna Filippini (Commissione delle Elette - Comune di Bologna),
Francesca Rossi (Ass.ne culturale Jurta), Stefania Ablondi (Scrittrice)*
*e… tante altre donne che operano nell’ambito culturale e non*

Presiede_***Milena Naldi (Consigliera DS - Comune di Bologna) *
Vi aspettiamo per discutere e confrontarci insieme…_*

* *

*L’incontro è promosso dalla Cooperativa Agenzia Millennia e dalla Festa Provinciale dell’Unità di Bologna

Un ringraziamento particolare ad Anna Del Mugnaio


**Comunicato “Donne, potere e cultura” ***


Nell’ambito di problematiche e politiche relative alle professionalità della cultura, che devono fare i conti da sempre con flessibilità non regolamentate, precarietà, tagli di risorse pubbliche e private, quale posto c’è per le donne, le loro istanze ed esigenze, sia in termini di affermazione e riconoscibilità che di sostenibilità?

Agenzia Millennia ha voluto organizzare questo tavolo e che si è impegnata su questo fronte “Caldo” da qualche anno ormai, testimone di vari processi che hanno coinvolto la cultura nel territorio sia nel senso di complesso sistema patrimoniale di memorie, intellettualità e risorse economiche dell’intera comunità da gestire al meglio, sia di reti di conoscenza e contenuti innovativi, o ancora marginali, provenienti dal basso come si sarebbe detto qualche tempo fa, da valorizzare e sviluppare.

Nella dialettica tra questi due poli si situano spesso le biografie di giovani donne alle prese con la visibilità delle loro competenze l’accesso alle possibilità formative e alle carriere, il grande tema della conciliazione.

Dopo Bo 2000, dopo la crescita e la parallela crisi dei centri sociali,la formazione di giovane cooperative e associazioni nei settori dei media, delle nuove tecnologie, dell’intrattenimento e del sociale, dopo la forte e riconosciuta presenza delle fondazioni bancarie nel finanziamento progettuale, dopo la nascita di sportelli dedicati ai temi del nuovo precariato e interventi sperimentali di sostegno pensati per le giovani donne, tra ripensamento, e innovazione, cosa c’è dietro
l’angolo?

Quali leve mettere o rimettere in gioco per far sì che le specificità di genere divengano valore aggiunto e non siano Handicap, non solo rispetto ai canoni etici e contenutistici della cultura, ma anche rispetto a quelli produttivi della medesima? Che tipo di continuità e spessore dare a pratiche che si sono rilevate efficaci? Cosa ci serve per ottenere uno scambio e una dialettica vera tra dimensione locale e
dimensione nazionale? La Festa dell’Unità e l’Agenzia Millennia, intendono offrire un momento di riflessione ed incontro su questi argomenti a rappresentanti delle politica delle istituzioni, del mondo cooperativo, delle fondazioni e delle reti e associazioni di donne impegnate nella vita culturale del territorio.