TOM DE PEKIN
*La mostra sarà aperta al pubblico da giovedì 29 giugno a sabato 1 luglio, dalle ore 18 alle 20, presso la Sala del Silenzio in Vicolo Bolognetti 2, Bologna.*
Tom de Pekin, artista, illustratore, graphic designer e regista della scena queer parigina esporrà per la prima volta a Bologna, nella Sala del Silenzio in Vicolo Bolognetti, la sua raccolta di lavori dal titolo "Queer Propaganda".
Tom de Pekin si appropria, rivisitandola, della tradizione dell'arte del manifesto di propaganda del primo Novecento, ma mentre un manifesto di propaganda poggia su una denuncia che mira a provocare una reazione, a promuovere un modo di pensare, di agire, i manifesti di Tom sono delle «celebrazioni» che portano a riflettere sui discorsi e sui modi di rappresentazione convocati, citati, riassemblati. Traduzioni icono(claste)-queer ma a loro volta mitopoietiche, nella cui rete, alla maniera di Duchamp, cadono tanto la propaganda maoista, quanto il folclore savoiardo, i dildo realistics, gagliardietti e bandiere di tutto il pianeta, come pure i lottatori di catch messicani e quelli giapponesi. Ed Elvis Presley.
I manifesti realizzati da Tom de Pekin generano repertori di immagini positive, ludiche e rivendicative per la comunità LGBTQ (Lesbiche Gays Bis Trans Queer), che muovano da un lavoro critico in seno all'iconografia della pop culture. Articolando una nuova iconografia di massa: una massa minoritaria.
E rivendicando, in quanto artista, il suo serissimo diritto a non essere serio, a situarsi contemporaneamente nell’intelligenza dell’immagine e nella farsa.
-------------------------------------------------
La mostra è stata presentata giovedì 29 giugno, alle ore 20, in un incontro con l'artista e il curatorie della mostra:
Vincent Simon (Parigi), critico d'arte ed editore di riviste queer
Tom de Pekin, artista, illustratore, graphic designer e regista della scena queer parigina esporrà per la prima volta a Bologna, nella Sala del Silenzio in Vicolo Bolognetti, la sua raccolta di lavori dal titolo "Queer Propaganda".
Tom de Pekin si appropria, rivisitandola, della tradizione dell'arte del manifesto di propaganda del primo Novecento, ma mentre un manifesto di propaganda poggia su una denuncia che mira a provocare una reazione, a promuovere un modo di pensare, di agire, i manifesti di Tom sono delle «celebrazioni» che portano a riflettere sui discorsi e sui modi di rappresentazione convocati, citati, riassemblati. Traduzioni icono(claste)-queer ma a loro volta mitopoietiche, nella cui rete, alla maniera di Duchamp, cadono tanto la propaganda maoista, quanto il folclore savoiardo, i dildo realistics, gagliardietti e bandiere di tutto il pianeta, come pure i lottatori di catch messicani e quelli giapponesi. Ed Elvis Presley.
I manifesti realizzati da Tom de Pekin generano repertori di immagini positive, ludiche e rivendicative per la comunità LGBTQ (Lesbiche Gays Bis Trans Queer), che muovano da un lavoro critico in seno all'iconografia della pop culture. Articolando una nuova iconografia di massa: una massa minoritaria.
E rivendicando, in quanto artista, il suo serissimo diritto a non essere serio, a situarsi contemporaneamente nell’intelligenza dell’immagine e nella farsa.
-------------------------------------------------
La mostra è stata presentata giovedì 29 giugno, alle ore 20, in un incontro con l'artista e il curatorie della mostra:
Vincent Simon (Parigi), critico d'arte ed editore di riviste queer